per una impresa, per più di tre mesi consecutivi , i correntisti rischiano il blocco del Rid e la segnalazione alla Centrale rischi comeSe per le imprese questo si traduce in un freno alle richieste di credito, fondamentali per mandare avanti un’attività nella maggior parte dei casi, anche per le famiglie i disagi sono molti.
Perché un privato finisca in inadempienza bisogna che ci siano tre condizioni: importo non pagato superiore a 100 euro, una cifra che sia maggiore dell’1% del totale del credito ricevuto dalla banca, e che il ritardo superi i 90 giorni» spiega Alicia Olmedilla Munoz di Kruk, esperto di gestione del credito.
Un rischio non così remoto in un momento di grande crisi economica legata alla pandemia. Ancora più delicata è la situazione per le imprese: in caso di fatturato superiore ai 5 milioni di euro, la soglia di sforamento è di appena 500 euro, pari appunto all’1%.
Può accadere, per esempio, alla moglie di un piccolo imprenditore, a un familiare o a un socio cointestatario di un contoMentre fino a poche settimane fa, infatti, si potevano compensare eventuali scoperti con altre linee di credito, dal 1° gennaio le banche non possono più ricorrere a questa flessibilità.
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