Taranto. Grossa e profumata la cozza che nasce dal mare più “dolce” - La Stampa

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I citri, sorgenti di origine carsica, a 60 metri di profondità immettono acqua non salata ideale per l’accrescimento dei mitili.

È la città dei tre ponti e dei due mari e ha nella coda di cetaceo uno dei suoi simboli. È Taranto, vanto della Magna Grecia, oggi capitale di mare che guarda alla sua identità per valorizzare la sua storia, ma anche il suo futuro.

Taranto dunque riparte dal mare, da acque che presentano caratteristiche uniche anche per l’allevamento della cozza, qui conosciuta come la. Oggi il «Presidio della cozza nera tarantina», con l’obiettivo di recuperare le antiche tradizioni della mitilicoltura del Mar Piccolo in un’ottica di sostenibilità e di promozione, dà avvio alla comunità Slow Food dei mitilicoltori locali.

Il risultato è che il sapore della cozza tarantina è inconfondibile: si presenta grossa, biancorosata, con, dal gusto pieno e dolce. E proprio della cozza tarantina si è parlato durante «Ego Festival», l’evento enogastronomico appena conclusosi a Taranto.

 

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