23 Dicembre 2019Le azioni quotate nel mondo, rappresentate dall’Msci All Country World Index , l’indice globale creato dalla Morgan Stanley Capital International che comprende le borse di 23 paesi sviluppati e di 24 emergenti, hanno finalmente superato il livello che avevano raggiunto poco meno di due anni fa. Da allora avevano subito, prese come un corpo unico, un declino complessivo per il pessimismo dato dalla doppia paura delle guerre commerciali e dell’arrivo della recessione.
Nel corso del 2019, l’indice Msci Usa ha finora una performance di quasi il 28%; seguono l’Msci World, indice internazionale ma comprendente i soli paesi sviluppati, con il 24,6%, e l’Msci Acvi con il 22,9%.Anche nel confronto del rendimento annuale sul medio e lungo termine a primeggiare è Wall Street: su tre anni l’Msci Usa ha dato il 14,89% annuo e il Msci Acwi il 12,55%; su 10 anni, l’MsciI Usa ha reso mediamente, ogni anno, il 13,45%, rispetto al 9,21% dell’Msci Acwi.
La dipendenza delle performance del paniere globale Msci Acwi dagli Stati Uniti è nella sua composizione: i primi cinque mercati azionari presenti nell’indice sono gli Usa , il Giappone , Gran Bretagna , Cina , Francia ; gli altri 42 paesi fanno, insieme, un quarto della capitalizzazione . Un’altra prova del peso sproporzionato di Wall Street sulle fortune degli investitori che diversificano con fondi ed Etf internazionali emerge da una rilevazione di James Mackintosh sul Wall Street Journal del 18 dicembre: da quando le borse mondiali, complessivamente, hanno iniziato a crollare dal picco pre-crisi dell’ottobre del 2007, il recupero delle perdite si è via via realizzato ed ora, finalmente, sono in territorio positivo con + 32%.
Ma c’è un dettaglio non trascurabile, il fattore America: il mercato azionario globale sarebbe infatti ancora in perdita del 14%, rispetto a 12 anni fa, se si escludessero le azioni di Wall Street. Dal giorno dell’elezione di Trump, 8 novembre 2016, il Dow Jones ha superato lunedì scorso, con 28.332 punti, il traguardo simbolico ma concretissimo di una crescita di 10mila punti, pari al +54%. Lo S&P 500 è salito del 46%.
Forse volevate dire le Borse dell''EuroZona... WallStreet, sorretta dagli ottimi dati economici frutto della politica di realDonaldTrump, registra nuovi massimi crescenti da anni. Così anche Svizzera, Brasile, India e molte altre non legate al ciclo mortale dell'euro.
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