Jess, il bandito di via Osoppo morto a 90 anni: «Gettate le mie ceneri nel Naviglio»

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Arnaldo Gesmundo partecipò alla leggendaria rapina del 1958. E’ morto ad aprile e l’ultimo suo desiderio è stato rimanere per sempre nel quartiere di via Padova dove era cresciuto. E’ stato accontentato

Le ceneri di «Jess il bandito» fluttuano da oggi nelle acque del Naviglio della Martesana, zona di via Padova, il quartiere di Milano dove Jess era cresciuto e dove ha voluto rimanere anche da morto. Sembra l’epilogo di un racconto mezzo «noir» e mezzo romantico e invece è tutto vero. «Jess il bandito», al secolo Arnaldo Gesmundo, morto lo scorso mese di aprile a 90 anni, fu una leggenda della mala milanese anni ‘50, la «ligera».

Apollonia, la donna con la quale «Jess» aveva condiviso 49 anni della sua vita e un gruppo di amici hanno compiuto il breve rito all’angolo tra via Padova e via Idro, accanto a un albero di gelso. Arnaldo era morto per le complicazioni di un’infezione non legata al coronavirus e la sua ultima volontà era stata proprio quella di rimanere per sempre, in qualche modo, nel quartiere che l’aveva visto diventare grande.

 

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Nel Naviglio? In mezzo alle nutrie?

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