, non basta prendere in considerazione il suo stile avanguardista e innovativo, e nemmeno design e qualità sartoriale ineccepibili, per quanto importanti: per diventarebisogna andare ben al di là di essa, radicarsi e segnare un’epoca, un cambio generazionale o una metamorfosi sociale, supportando questi processi – e spesso definendoli – proprio attraverso le creazioni moda.
E colei che, a partire dagli anni ’70, si è conquistata di diritto un posto nel firmamento dei fashion designer più iconici, è, attivista e ambientalista, la stilista britannica è forseancora in vita, sempre pronta a difendere con forza le battaglie individuali e collettive da sostenere e portare avanti.
Nel suo negozio infatti, oltre a una selezione di capi, accessori e oggetti ispirati alla subcultura del momento, Vivienne Westwood presentava le sue prime collezioni moda, definendo progressivamente l’estetica e i codici dele portando avanti il messaggio di questo movimento giovanile: la necessità di allontanarsi dalle generazioni passate, nei valori e nelle modalità di esprimerli.
: un concetto di base che, nonostante i numerosi cambiamenti intrapresi da Vivienne Westwood, e che nel corso dei decenni hanno investito il suo brand, è sempre rimasto saldo e alla base del suo DNA: da, la prima, vera sfilata del 1981 con cui la stilista ha iniziato ad allontanarsi dal punk nudo e crudo, all’entrata ufficiale, pochi anni dopo, nel calendario della Paris Fashion Week, ispirandosi con ironia alla storia francese in dialogo con quella del Regno Unito.
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