Verrès riprogetta il centro storico per ospitare anche negozi all’aperto, ma c’è chi è contrario

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Panchine e sgabelli in strada per fare la coda distanziati nell’attesa di entrare in un negozio. Musica diffusa. Tavoli di bar e ristoranti all’aperto. Questo potrebbe essere lo scenario estivo di Verrès, trasformata in una cittadina turistica attrezzata per accogliere gli ospiti e i clienti in sicurezza. Ma c’è un «se» che dipende dagli operatori del settore commerciale, dell’artigianato e del ristoro. Infatti, mentre l’amministrazione comunale è disponibile ad accogliere tutte le richieste, coloro che hanno i negozi, i bar, i ristoranti e le botteghe nel centro storico non riescono a mettersi d’accordo. «Siamo disponibili a fare qualunque intervento in nostro potere per mettere in atto strategie di ripartenza del settore economico, in sicurezza - dice il sindaco Alessandro Giovenzi -. Abbiamo offerto il suolo pubblico a titolo gratuito per allestire spazi e dehors. I parcheggi saranno gratuiti, con abolizione, almeno fino al 30 settembre, del disco orario». Tra i commercianti promotori della pedonalizzazione del centro storico vi è Agnese Osti dell’Erboristeria Il Castello. «Non capisco chi si oppone a questa nuova modalità di lavorare - dice -. Presumo siano colleghi che in questi due mesi non hanno aperto le loro attività e non si rendono conto delle problematiche che l’emergenza coronavirus ha innescato». Osti porta degli esempi: «Io sono tra le persone fortunate che ha potuto tenere aperto il negozio, situato in una posizione tale che la pedonalizzazione potrebbe anche non interessarmi. Infatti, i miei locali sono nella zona dove la strada è più ampia e la convivenza tra pedoni e automobili non è problematica. Ma chi ha attività dove la strada è una strettoia, come pensa di gestire la clientela con le automobili che transitano? E chi ha locali, bar e ristoranti piccoli, come pensa di lavorare senza i dehors?». Osti spiega: «Io ho sperimentato come si lavorerà da ora in poi. In negozio entra un cliente alla volta. Gli altri stanno fuori in fila, senza assembram

Panchine e sgabelli in strada per fare la coda distanziati nell’attesa di entrare in un negozio. Musica diffusa. Tavoli di bar e ristoranti all’aperto.

Abbiamo offerto il suolo pubblico a titolo gratuito per allestire spazi e dehors. I parcheggi saranno gratuiti, con abolizione, almeno fino al 30 settembre, del disco orario». Osti porta degli esempi: «Io sono tra le persone fortunate che ha potuto tenere aperto il negozio, situato in una posizione tale che la pedonalizzazione potrebbe anche non interessarmi. Infatti, i miei locali sono nella zona dove la strada è più ampia e la convivenza tra pedoni e automobili non è problematica.

Il problema dei parcheggi non esiste perché il paese dispone di circa 400 posti auto alle due estremità del borgo.

 

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