Il tecnico granata alla vigilia della sfida al Grande Torino contro la Fiorentina: «Le certezze sono Belotti e Sirigu, tutto il gruppo sta lavorando per avere una identà forte»TORINO. La prova più importante. Se confermarsi è difficile, migliorarsi è ancora più complicato. Ma il Toro non può permettersi di tornare indietro, dopo le buone cose fatte vedere contro il Benevento.
Spinge tanto sul carattere Nicola, lui d’altronde è sempre stato un valido esempio sotto questo punto di vista, fin da quando era giocatore. «Però tattica ed emozioni non posso essere separate - avvisa -, ma devono rappresentare un tutt’uno per spingerci a migliorarci. Stiamo lavorando per creare un gruppo con una identità forte, continuo ad insistere quotidianamente con la squadra, con cui ho un rapporto stretto.
In trasformazione, come il mercato che ha regalato Sanabria proprio nel momento migliore di chi dovrebbe fargli spazio. «A Zaza ho fatto semplici richieste - rivela Nicola -, in verità è stato lui a colpirmi, a dimostrare che il gruppo può contare su di lui. E’ un concetto che vale per tutti: bisogna sentirsi importanti per la squadra, poi è chiaro che c’è chi giocherà di più e chi meno».
Alla fine, le certezze sono Belotti e Sirigu: Nicola si aggrappa a loro per centrare la prima vittoria in casa del campionato. «Il Gallo ha sempre l’atteggiamento giusto, dà tutto come prima - lo carica l’allenatore -. Non segna da un po’? Nessun problema, si sta completando come calciatore, ora sta diventando anche un uomo assist importante. E Sirigu è un portiere, ma anche un uomo, che ogni allenatore farebbe carte false per allenare. Continui con la stessa intensità».
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