Servizi immobiliari, cali del 5-10% del fatturato causa Covid

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Mettere a sistema le misure precauzionali per il patrimonio gestito in Italia peserà sugli investimenti almeno 850 milioni di euro nel 2020

. A farsene carico soprattutto il settore dei servizi immobiliari, che dopo una crescita, negli ultimi 5 anni, superiore al 20%, dovrà fare i conti con un calo di fatturato sino a due cifre.

L’impatto economico della pandemia sui servizi immobiliari è stato il tema affrontato questa mattina nella web conference “FUTURE. Covid-19 e l'impatto sul mondo dei servizi immobiliari”, organizzata da Scenari Immobiliari.«L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 – ha affermato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – avrà un impatto sul conto economico delle aziende del mondo dei servizi immobiliari, che potrebbe avere un calo tra il 5 e il 10% del fatturato.

Il fenomeno più importante nel settore immobiliare europeo negli ultimi 5 anni è stata proprio la crescita dell’industria dei servizi: tra il 2015 e il 2019 questi hanno avuto un incremento del 24,5%, arrivando a quasi 1 milione di imprese e quasi 2 milioni di addetti. In Italia la crescita è stata del 21,3%, arrivando a circa 270mila aziende e un giro d’affari di quasi 43 miliardi di euro.

Per far fronte all’emergenza, molte società che si occupano di servizi immobiliari hanno avviato diverse prestazioni necessarie al prosieguo dell’attività, come il supporto ai lavoratori e alle aziende per il rientro in sicurezza negli edifici, la consulenza strategica per la ripresa delle attività, la riprogettazione dei layout interni, lo sviluppo della comunicazione digitale.

«La vera innovazione di questa pandemia – ha aggiunto Alessandro Pasquarelli, amministratore delegato Yard Reaas – è il recupero di entralità delle persone. Non solo nello smartworking indispensabile a portare avanti le necessarie attività. Ma se prima al centri vi era la prestazione dell’edificio, dal grado di interconnessione digitale al risparmio energetico, oggi il tema degli spazi modulabili e del distanziamento assicurabile sono diventati piorità».

 

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