Stamane la prova in linea femminile élite. Le azzurre all'attacco della corazzata olandese DALL’INVIATO AD HARROGATE . Stamane ai Mondiali di ciclismo su strada di Harrogate, in Inghilterra, è la volta della donne élite, cioè la categoria assoluta nella quale l’Italia schiera sette atlete: Balsamo, Bastianelli, Cecchini, Guderzo, Longo Borghini, Paladin e Paternoster.
Elisa Longo Borghini, voi donne gareggerete su 150 km, gli ultimi 42 dei quali lungo i 3 giri del circuito finale. Com’è il percorso? «Durissimo, con 1700 metri dii dislivello soltanto nella parte iniziale prima dell’ingressso in circuito. E’ tutto un saliscendi, poi l’anello finale è pieno di curve insidiose, alcune in contropendenza, a rischio cadute».«Non credo che ne arriveranno tante insieme, anche a causa della pioggia e del freddo.
Lei nella cronosquadre mista è stata straordinaria nel recuperare dopo la foratura. Ci pensa almeno al podio? «La nostra punta è Marta Bastianelli, il percorso è adattissimo a lei. Poi vedo molto bene anche Tatiana Guderzo e Soraya Paladin. Io credo che lavorerò per loro, ma se dovessi trovarmi in una fuga, chissà».«Era così anche nella crono, dove però ha perso. Nel ciclismo nessuno è imbattibile».«Americane, tedesche e inglesi, fra le quali c’è Elizabeth Armitstead, sposata con il corridore irlandese Philip Deignan.
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