Meno ladri, più hacker e spacciatori. I dati delle Forze dell’Ordine raccontano la Milano criminale - La Stampa

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Continua il trend di diminuzione dei reati in città. Meno 4,76% rispetto al 2018, meno 16,24% rispetto a 5 anni fa.

Meno furti e rapine, più reati informatici, più contrasto alla droga. Non saranno ancora tranquillizzanti, ma gli indici della criminalità milanese elaborati nei primi 10 mesi del 2019 fanno dire al Prefetto Renato saccone che la strada è quella giusta: «C’è un progressivo miglioramento e abbassamento di tutte le denunce per reati predatori».

I furti in abitazione - «Tra i reati che destano più allarme, chiunque ne può essere vittima», assicura il Prefetto - sono in crollo verticale. Nel 2019 sono stati il 21,43% in meno dell’anno precedente e addirittura 43,87 rispetto a 5 anni fa. In diminuzione anche i reati di strada, - 22,97% gli scippi, nonostante nel 2019 ci siano stati a Milano oltre 4 mila eventi, potenziali catalizzatori di microcriminalità.

In crescita invece due reati, agli antipodi della collocazione sociale. in grande aumento truffe e frodi informatiche. Il 16,54% in più rispetto al 2018, ma addirittura il 116,66% rispetto al 2014. Segno della diffusione dei mezzi tecnologici, ma pure di una specificità di reato sempre più sofisticata.

In grande espansione i reati legati al traffico di droga. «E’ il riflesso di un fenomeno enorme a livello internazionale», analizza Renato Saccone. Un dato che però va letto in due modi: un mercato in espansione a cui si lega una maggiore repressione, come ad esempio nel boschetto di Rogoredo fino a poco tempo fa una delle piazze principali dello spaccio.

 

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Operaio muore sepolto dai detriti in cantiere della metro M4 a Milano - La StampaEra in un tunnel, 18 metri sotto terra. Caschetto in testa e attrezzatura almeno apparentemente a norma, stava prendendo le misure per realizzare le uscite di sicurezza della fermata di piazza Tirana, nel quartiere Giambellino, della nuova linea “blu” della metropolitana M4, quando tre metri di detriti si sono staccati dal soffitto e hanno sepolto gran parte del suo corpo. È morto poco dopo il suo arrivo in ospedale R.I., operaio specializzato del consorzio Metro Blu, originario di Lauria, in provincia di Potenza, 42 anni compiuti a novembre. È successo tutto alle 18.40. Il quarantaduenne era con quattro colleghi, tutti operai al lavoro nel cantiere. Forse a causare il crollo è stata una bolla di sabbia che si è formata nel soffitto, fatto di terreno condensato. L'operaio si è accorto e ha provato a proteggersi. Subito dopo il distacco dei detriti, era ancora cosciente e, con l’aiuto dei colleghi, è anche riuscito in parte a liberarsi. E' stato lanciato l’allarme ma, all’arrivo dei soccorsi del 118, il quarantaduenne era già in arresto cardiaco. In condizioni gravissime e in “codice rosso” è stato trasportato all’ospedale San Carlo di Milano. I medici hanno fatto il possibile per salvarlo, ma non c’è stato nulla da fare: alle 20 è stato dichiarato il suo decesso. Al cantiere della M4 sono arrivati anche i vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia di porta Magenta, al comando del capitano Fabio Manzo e del tenente Alfonso Sammaria, cui sono state affidate le indagini che saranno coordinate dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, a capo del pool ambiente, salute e lavoro. Sono in corso tutti gli accertamenti per verificare il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro e antinfortunistiche e per ricostruire l’esatta dinamica del grave incidente. Con ogni probabilità il cantiere sarà messo sotto sequestro e resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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