"La magia parte dal brodo" diceva Auguste Escoffier e pare che questa quarta serata di MasterChef voglia mostrare la tesi del grande maestro della cucina francese. Al centro della seconda Mystery Box sono proprio i brodi, liquidi in cui si concentra il sapore di innumerevoli ingredienti. E con cui soprattutto si possono creare le più diverse ricette.
“Dal mare ai monti”, il piatto dell'infermiera Marisa a base di brodo di molluschi, da cui ha creato una salsa con i funghi porcini, con tentacoli di seppie e pane inzuppato nel brodo stesso, poi reso croccante in forno ; e “Adda cuosa” del geometra palermitano Luciano, che utilizza il brodo di manzo per farne una gelatina con cui riempie i ravioli, conditi con ragù di polpo e maionese di vongole.
Luciano si mostra anche fine degustatore e conquista il pubblico, con una descrizione poetica: "Questo raviolo di pollo alla cacciatora è spettacolare perché dentro un foglio trasparente c'è una fattoria", dice riferendosi al racconto di Martini della sua infanzia in campagna quando mamma spennava i polli e nel forno a legna cuocevano le patate.
I peggiori risultano, invece, Nunzia, Andrea e Nicolò. Malgrado i tanti errori commessi da ognuno di loro , è Nunzia a dover lasciare la cucina di MasterChef. Suo un errore fatale: non solo non ha capito che i nastri di seppia dovevano essere crudi , ma li ha cotti inspiegabilmente nel latte.Inizia quindi il viaggio dei concorrenti rimasti verso le risaie della pianura di Vercelli, nel suggestivo scenario della Tenuta Colombara.
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