Qualsiasi fleet manager sa bene che il funzionamento di una flotta di veicoli aziendali dipende da una serie di informazioni che vanno necessariamente analizzate. Ad esempio bisogna considerare chi utilizza i veicoli e per quale scopo, quali sono le valutazioni da fare in tema di sicurezza e come perseguire strategie sempre più profonde riguardo ai temi di sostenibilità ambientale. Proprio su quest’ultimo punto l’attenzione delle aziende è oggi più che mai alta.
«Innanzitutto per scrivere una Car List è necessario conoscere le linee guida della Car Policy», spiega Tortorici. «La Car Policy contiene infatti non solo i principi aziendali per il rispetto del Csr e quindi, nel caso specifico, dell’ambiente, ma anche i principi di assegnazione, di chilometraggio e di durata, indicando le fasce di utilizzatori che saranno poi quelle da riempire nella Car List con i modelli scelti.
Vi è poi da considerare la delicata alchimia dei rapporti tra fleet manager e driver. Dal momento che l’auto aziendale è vissuta spesso come un puro benefit da alcune categorie di driver, specie salendo nelle fasce di utilizzatori, non è improbabile che il fleet manager si trovi a dover conciliare vetture dalla cavalleria fin troppo generosa e dal peso non esattamente leggero con la necessità di diminuire le emissioni.
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