Non ci sono più apolidi in Kirghizistan. La repubblica dell’Asia centrale ha raggiunto l’obiettivo assegnatole dalle Nazioni Unite e ieri mattina ha consegnato passaporti e certificati di nascita agli ultimi 50 abitanti che non avevano ancora nessuna cittadinanza.
In Kirghizistan vivono sei milioni di persone e fino a cinque anni fa quasi 14.000 di loro erano apolidi. A cambiare le cose è stata la campagna #Ibelong lanciata nel 2014 dall’Agenzia dell’Onu per i rifugiati con l’ambizioso proposito di mettere fine nel giro di un decennio all’apolidia e al suo strascico di ingiustizie. Il Kirghizistan è il primo Paese al mondo a centrare il bersaglio.
A livello mondiale resta però ancora tanto da fare. Ufficialmente, ci sono 3,9 milioni di apolidi in 78 Paesi del mondo. Ma si stima che in realtà siano molti di più: tra i 10 e i 15 milioni. Molti di loro subiscono restrizioni nell’accesso all’istruzione, alle cure e al mercato del lavoro. Nell’ex Urss, ci sono ancora molti apolidi in Uzbekistan, Lettonia ed Estonia.
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