Un ufficio la crescita è stata dell'1% a differenza dei Paesi dell'area Ocse. E' quanto emerge dal rapporto Inapp, presentato oggi a Roma. In particolare, nel solo 2020, terzo nell'anno della pandemia da Covid-19, si è registrato un calo dei salari in termini reali del -4,8%. In quest'anno si è registrata anche la differenza più ampia con la crescita dell'area Ocse con un -33,6%.
, non avendo alcun paracadute per oltre 4 milioni di lavoratori ‘non standard’ dagli autonomi, a chi è stato licenziato o è alla ricerca di un’occupazione, passando per i lavoratori della gig economy fino ai cosiddetti working poors.
A volersi dimettere sono maggiormente gli occupati dipendenti, operanti nelle organizzazioni di media dimensione e che svolgono la loro attività in imprese private. Nel pubblico l’1,5% dei lavoratori lo farebbe anche se questo comportasse una riduzione del tenore di vita. Il desiderio di cambiare occupazione è maggiore per chi svolge lavori più faticosi e poco soddisfacenti.
. La popolazione adulta di età compresa tra 25 e 64 anni che ha partecipato ad attività di istruzione e formazione è stata infatti nel 2022 pari al 9,6%. È una quota che denota comunque un avanzamento consistente rispetto al 2020 , ma che allontana l’Italia dall’Europa: nel confronto con il corrispondente valore medio europeo , il nostro Paese perde terreno rispetto all’avanzamento registrato l’anno precedente.
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