Non sono solo i governatori leghisti e del centrodestra a pressare e lanciare ultimatum per riaprire servizi e negozi, quanto più possibile, il 18 maggio. Ora anche il dem Michele Emiliano, dice che se le linee guida dell'Inail non arriveranno per quella data, la sua Puglia aprirà lo stesso barbieri, parrucchieri e centri estetici sulla base dei protocolli regionali"che ci paiono più che sufficienti", ha assicurato il governatore pugliese.
E' Stefano Bonaccini, il governatore dem dell'Emilia Romagna - territorio con un tessuto produttivo importante che ha urgenza di ripartire e rodare l'era Covid sotto il sole della riviera romagnola - a imprimere l'accelerazione.
"Il Governo chiarisca subito questa partita" della riapertura, pretende il 'doge' Luca Zaia, che attende"una soluzione" anche perchè - avverte -"c'è la convergenza con molti colleghi, se non la quasi totalità, di procedere", per loro il primo giugno è troppo tardi,"il punto di caduta sia il 18 maggio". Altrimenti, ormai è una certezza, i governatori apriranno a modo loro.
"Comprendo l'esigenza delle Regioni di avere un quadro che consenta di avviare le riaperture differenziate e ringrazio i presidenti per la condivisione con il governo dell'esigenza di avere linee guida nazionali elaborate dal comitato scientifico su proposta Inail, sulla cui base - ecco la condizione di Boccia - eventuali ordinanze regionali, emesse prima delle nuove misure, dovranno essere riformulate, a tutela della salute pubblica e della sicurezza sul lavoro".
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