Il primo ad esprimersi contro il progetto di Facebook è stato il numero uno della Fed, Jerome Powell, poi il presidente Donald Trump, il ministro del Tesoro Steve Mnuchin e, ieri, anche David Lipton, direttore generale a interim del Fondo monetario internazionale
David Marcus, dirigente di Facebook e responsabile del «progetto Libra», aveva preparato una griglia molto tecnica per rispondere alle obiezioni dei parlamentari, nel primo giorno di audizione davanti alla Commissione bancaria del Senato. «Lanceremo la nostra cripto-moneta con l’obiettivo di favorire il business delle piccole imprese sulla piattaforma Facebook. Offriremo la massima protezione agli utenti e non useremo i loro dati per altri scopi senza il loro consenso». Ma non ha funzionato. Lo schema è stato subito spazzato via dalle domande brutali dei senatori.
Marcus ha cercato di riportare il confronto nel merito: il funzionamento di «Libra», le garanzie offerte dall’Associazione con sede a Ginevra, il ruolo degli investitori e del sistema finanziario per stabilizzare il valore della moneta virtuale . Ma a un certo punto ha dovuto alzare le mani: «Guardate noi faremo tutto ciò che è necessario per rispondere ai dubbi sollevati su Libra». Il problema è che l’elenco dei contrari si allunga ogni giorno. Il primo è stato il numero uno della Fed, Jerome Powell, poi il presidente Donald Trump, il ministro del Tesoro Steve Mnuchin e, ieri, anche David Lipton, direttore generale a interim del Fondo monetario internazionale.
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