con un messaggio televisivo
Venerdì il capo dell’intelligence greca e il segretario generale del primo ministro si erano dimessi, mossa che era stata vista come un’ammissione di colpa. I servizi segreti in Grecia dipendono direttamente dall’ufficio del primo ministro, per scelta di Mitsotakis: fu uno dei suoi primi atti di governo. Lo spionaggio di un rivale politico è quindi diventato subito un caso importante, che sta mettendo in pericolo il governo.
La denuncia di Androulakis, capo del partito storicamente rivale di Nuova Democrazia di Mitsotakis e oggi terza forza del paese,: uno lavora nell’ambito delle notizie finanziarie, l’altro si occupa di migrazioni. Nel suo messaggio televisivo di lunedì, Mitsotakis ha negato ogni coinvolgimento personale, ha detto di avere appreso dello spionaggio ai danni di Androulakis solo qualche giorno fa, e che il controllo del suo telefono era cominciato prima che Androulakis diventasse capo del PASOK. Ha definito l’operazione dei servizi segreti «formalmente e legalmente adeguata, ma politicamente inaccettabile».