Con due americani sarebbe stata una scalata aspra. Senza Hasbrouck, in panchina a fare il tifo per un problema fisico del sabato pomeriggio, e con undici minuti appena di Davis, è diventato un sesto grado senza corde e moschettoni.
Senza Hasbrouck, per Biella torna in quintetto Bertetti con Soviero, Pollone, Davis e Morgillo. Udine risponde con Cappelletti, Lautier-Ogunleye, Italiano, Esposito e Walters. L’equilibrio dura poco più di tre minuti, quando la bomba di Lautier dice 7-4 per la squadra di casa quando Zanchi ha già perso l’unico americano disponibile per due falli in due minuti.
Sembra già una sentenza, invece al rientro dal mini-intervallo le cose migliori sono rossoblù, per esempio le due triple di Pollone e Bianchi dopo un quarto con il 30 per cento dal campo, o Morgillo che chiude il parzialino 2-8 con mano ferma. C’è un timeout di Zanchi sul nuovo -13 per dare un altro giro ai bulloni della difesa che continua a tenere.
Il momento migliore del match è all’inizio del terzo periodo. Il merito, da parte rossoblù, è di Matteo Pollone e delle sue tre bombe una dietro l’altra, per restare aggrappati al -10 nel momento in cui anche Udine trovava sempre il canestro da lontano. Quando Soviero sbaglia la penetrazione del possibile -8, è come se la partita finisse all’improvviso.
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