Nell’oasi naturalistica di Isola Sant’Antonio Daniela Meisina e Roberta Valle dell'Associazione Codibugnolo hanno appena terminato il censimento Al confine tra Piemonte e Lombardia, si trova il più insolito tra gli autogrill. È così che Daniela Meisina e Roberta Valle dell’associazione Codibugnolo definiscono l’Oasi naturalistica di Isola Sant’Antonio, di cui si occupano dal 2014 grazie a una convenzione con l’ente che gestisce le aree protette del Po piemontese.
Daniela e Roberta sono state impegnate nelle scorse settimane nei censimenti invernali delle specie svernanti. Appostate nei capanni o mimetizzate tra la sterpaglia per non disturbare gli uccelli, hanno trascorso ore a contare gli animali presenti.
L’area è il risultato di un percorso di riqualificazione naturalistico-ambientale iniziato da una ex cava di ghiaia. Con una superficie totale di 88 ettari, si estende lungo la golena destra del Po, tra il ponte di Pieve del Cairo e quello di Mezzana Bigli, all’interno di una Zona a Protezione Speciale e a valle di un Sito di Interesse Comunitario.
Nel tempo l’oasi ha accolto decine di specie , con l’avvistamento di qualche ospite decisamente insolito come il fenicottero e il pellicano riccio: «Potrebbe trattarsi di animali scappati a privati, che però mantengono un lato selvatico che consente loro di trovare le vie di comunicazione utilizzate dai loro simili».
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