TORINO. La movida di fine estate continua a riservare qualche preoccupazione di troppo, ai residenti del centro che abitano nei luoghi caldi assediati nel fine settimana. Sotto la lente d'ingrandimento, ancora una volta, finisce la zona a ridosso di piazza Vittorio Veneto. L'ultimo episodio risale alla notte fra sabato e domenica scorsi: un robusto portone di legno, all'ingresso di un palazzo all'angolo fra via Bava e via Pescatore, è stato devastato.
È solo l'ultimo campanello d'allarme in un'area dove la movida, e tutto quello che la riguarda direttamente o indirettamente, sembra non trovare il giusto equilibrio con le esigenze dei residenti. Pochi giorni fa, quasi 200 cittadini di cinque stabili compresi fra piazza Vittorio, lungo Po Cadorna e via Pescatore, hanno denunciato alla Procura la sindaca Chiara Appendino e il prefetto, Claudio Palomba.
Intanto, da chi abita nella zona di piazza Vittorio, arriva forte la richiesta di stringere la maglia dei controlli. «Bisogna far capire che questa non è un'area dove, da una certa ora in avanti, tutto è lecito – dice Sandro Rosa, un residente – Capisco che non si può militarizzare una zona, ma almeno nelle due sere del weekend serve più attenzione, anche sugli orari di chiusura di alcune attività, che a volte stanno aperte fino alle 8 del mattino».
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