Il futuro dell’architettura è incerto, difficile l’impiego con motori ibridi ed elettrici. Giorgio, un nome così semplice che rimanda all’artigianalità squisitamente italiana. Niente codici, niente sigle. Così l’ex Gruppo FCA decise di chiamare la sorprendente architettura che, nel 2014, venne presentata come base progettuale dei veicoli premium di medie dimensioni che avrebbero partecipato al rilancio di Alfa Romeo.
La risposta arrivò tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014. Si era già capito che fosse in cantiere qualcosa di speciale, in quel di Alfa Romeo, con il ritorno di un nome iconico come Giulia e, ovviamente, le aspettative erano molto alte. Trapelò così la notizia di un ritorno alla storica trazione posteriore, eventualmente anche integrale, con una piattaforma capace di ospitare anche motori longitudinali fino a sei cilindri a “V”.
Con particolari modifiche avrebbe potuto accogliere anche una versione più compatta della Giulia, c’è chi ipotizzava anche una nuova Giulietta a trazione posteriore ma, purtroppo, sappiamo bene come è andata a finire.
La natura di questo cambio di orizzonti deriva principalmente da una ragione economica. L’elevato costo di progettazione, di realizzazione e anche di aggiornamento, non poteva consentire a Giorgio di adattarsi solamente a vetture di segmento D prodotte da costruttori generalisti.
Non avevo focalizzato troppo bene l'esterno dell'auto, mi sembrava una base scientifica ai Poli, ops 🤦🏻♀️
Italia Ultime Notizie, Italia Notizie
Similar News:Puoi anche leggere notizie simili a questa che abbiamo raccolto da altre fonti di notizie.
Fonte: ilfoglio_it - 🏆 30. / 55 Leggi di più »
Fonte: fattoquotidiano - 🏆 45. / 51 Leggi di più »
Fonte: romatoday - 🏆 5. / 89 Leggi di più »
Fonte: SkySport - 🏆 33. / 53 Leggi di più »
Fonte: tuttosport - 🏆 29. / 59 Leggi di più »
Fonte: Linkiesta - 🏆 36. / 51 Leggi di più »