L'estate 2021 sarà una fotocopia di quella pandemica del 2020 per la Toscana, e dunque con pochi guizzi e molti elementi critici: e questo sia perché il turismo di lungo raggio , che è uno dei motori della regione, non ripartirà ancora a causa del Covid, sia perché le città d'arte, in testa Firenze che assorbe più di un quarto dei flussi regionali, soffriranno ancora.
«I segnali di ripresa sono pochi – spiega Giancarlo Carniani, presidente della sezione alberghiera di Confindustria Firenze – e le attese sono concentrate sugli europei e sugli italiani, ma anche in questo caso si tratta di ipotesi perché per adesso nessuno prenota sapendo che troverà facilmente posto all'ultimo minuto e che i prezzi saranno più bassi.
Le località che, ancora una volta, si salveranno dalla debacle sono quelle balneari e quelle rurali, e dunque la campagna e la montagna che meglio assicurano distanziamento, isolamento, possibilità di camminate, bike, trekking, escursioni. Il Centro studi turistici ha stimato per quest'anno in Toscana una crescita di 4,7 milioni di pernottamenti rispetto al 2020, anno in cui però ne sono stati persi 27 milioni .
In soldoni la spesa turistica si è dimezzata, perdendo 5,5 miliardi. Se andrà come previsto, il recupero 2021 sarà del 22,5%. «Non sarà una ripresa ma un rimbalzo – spiega Gianfranco Lorenzo del Cts – anche perché, con flessioni vicine all'80% come ha avuto Firenze, per risalire basterà poco.
SETTORE IN CRISI IN TUTTA ITALIA. PARLATE CON GLI IMPRENDITORI, ANDATE NELLE AZIENDE DEL 3° settore vuote da marzo 2020
El tourism de classe s'hauria trastornat a tourism de massa, 'per atzar'.
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