, sulle rive del Danubio, Romania ma al confine con la Serbia, dove vivono più jugoslavi che rumeni. Lui ha il padre serbo ed è cresciuto contagiato dal tifo familiare per la Stella Rossa di Belgrado. Quand’era piccolo il papà l’ha portato al Marakana a vedere la partita e si è innamorato di quei colori. A fine 1988, dopo aver vinto tutto con la Steaua, ne approfitta con un viaggio familiare in Jugoslavia per presentarsi negli uffici della Stella Rossa.
I cinque calciatori della Stella Rossa segnano tutti e cinque il loro rigore. Sembra siano arrivati qui a Bari solo per fare questo. Il francese, che è uno dei più esperti dal dischetto, si fa parare il tiro da Stojanovic e la Stella Rossa alza così la prima e ultima Coppa dei Campioni di una squadra appartenente alla Jugoslavia. ha scritto di quei rigori: “Il nostro portiere si buttò per quattro volte sempre dallo stesso lato, alla sua destra.
A Bari inizia la festa, nell’albergo che ospita la squadra ci si diverte fino a mattina. Nella hall entrano un po’ di tifosi tra quelli arrivati da Belgrado. Prosinecki, in compagnia della fidanzata albanese, fuma una sigaretta dietro l’altra, impossibile per i fotografi presenti immortalarlo lontano dall’amato tabacco. A Belgrado, dove per il momento non si combatte, continua la festa. All’aeroporto, per la strada che porta allo stadio, che è pieno, tutti aspettano l’arrivo dei loro eroi.
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