Belga di nascita, serbo di origini, rischia di non giocare né con una nazionale né con l'altra per un cavilloNel calcio di oggi, dove molti calciatori dal doppio passaporto possono scegliere che maglia della nazionale vestire, il portiere della Roma Mile Svilar vive una situazione paradossale.
Nel 2021 aveva deciso di seguire il legame di sangue e debuttò con la Serbia nell'amichevole di Debrecen contro il Qatar. Da allora il ct Stojkovic lo ha però richiamato solo qualche settimana fa dopo averne valutato i progressi fatti con la Roma di De Rossi, per inserirlo nel gruppo dei papabili per Euro 2024. A quel punto, nonostante la dichiarata preferenza di papà Ratko, Svilar ha detto no. Preferisce il Belgio, sponsorizzato anche dal compagno di squadra Lukaku.
Ecco dunque il paradosso: il portiere belga naturalizzato serbo è una sorta di «esodato» del calcio, visto che rischia di perdere l'opportunità di partecipare agli Europei con una delle due maglie. C'è un precedente - benaugurante - che riguarda un altro giocatore della Roma: Evan N'Dicka, nato a Parigi, ha debuttato in amichevole con la Francia ma poi ha optato per la nazionale ivoriana e ha vinto l'ultima Coppa d'Africa.
A 78 giorni da Euro 2024 il caso andrà risolto. Svilar, protagonista negli ultimi mesi con la Roma, è finito nel mirino di alcuni club della Premier League nonostante il contratto fino al 2027 da 700mila euro che andrà rinegoziato. Sempre che a Trigoria non si decida di farne una plusvalenza: il portiere era arrivato dal Benfica 21 mesi fa a parametro zero.
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