Surriscaldamento locale | Il freddo percepito e i miei (quasi) 50 anni con l’aria condizionata a ottobre - Linkiesta.it

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Il freddo percepito e i miei (quasi) 50 anni con l’aria condizionata a ottobre La guerra, le bollette, la memoria ancestrale, sono tutti preoccupati di non poter accendere il riscaldamento e non si capisce perché visto che fa caldo | di lasoncini

È l’ottobre del 2022, sto per compiere cinquant’anni, scendo da un treno accaldata, prendo un taxi e apro il finestrino come in quelle scene di caldane degli sceneggiati televisivi, arrivo sotto casa e penso: io quasi quasi ora salgo e accendo l’aria condizionata. È ilÈ l’ottobre del 1986, ma pure quello del 1979, ma pure quello del 1990. È un qualunque ottobre in cui debba alzarmi per andare a scuola, e soffro il freddo come un’orfana dickensiana.

Il portiere mi chiede scusa per il disagio. Il disagio di non accendere il riscaldamento la settimana in cui io devo esercitare continenza per non dormire con l’aria condizionata accesa. Una conoscente, al telefono, mi spiega che il cdr del suo giornale sta facendo pressioni per lo, ma lei è contraria, perché a casa a 19 gradi ha paura di congelare e vuole andare in redazione. .

L’ultima stagione in cui ho avuto freddo è stata quella a cavallo tra il 2000 e il 2001. Conducevo un programma su Radio2 alle sei del mattino, il che significava uscire di casa alle cinque. Avevo ventotto anni e andavo in giro in motorino . Quel piumino è ancora nel mio armadio, inindossato da vent’anni e memento del fatto che a trent’anni si è stupide davvero.

 

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lasoncini Per il sud ci vuole dicembre più che altro a lamentarsi sono i soliti media de no antri che fanno un bordello mediatico come se non ci fosse un domani

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