Ascolta la versione audio dell'articoloSalta l’onnicomprensività dei massimali, che avrebbe rischiato di depotenziare il superbonus. Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani nella serata di ieri ha firmato, come da previsioni, il decreto che fissa i nuovi massimali unitari per le asseverazioni di congruità dei prezzi, relative ai lavori di efficientamento energetico degli edifici.
La novità più rilevante della firma di ieri è che, all’ultimo miglio, è saltato l’elemento più contestato del provvedimento. Le bozze trapelate nei giorni scorsi, infatti, avevano rivelato come allo studio del ministero ci fosse un cambiamento dalle conseguenze devastanti per il mercato: i costi indicati nelle tabelle sarebbero dovuti diventare onnicomprensivi di qualunque ulteriore elemento, rappresentando il costo “chiavi in mano” per il cittadino.
Il pressing, partito venerdì e andato avanti per tutto il weekend, sembra adesso andato a segno. Si torna, allora, allo stesso schema già previsto dall’allegato I al decreto Mise del 6 agosto 2020: sono, in sostanza, stati esclusi dalle nuove tabelle l’Iva, gli oneri professionali e i costi di posa in opera, che non rientrano nei tetti.
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