Il ritorno a casa del premio Oscar Paolo Sorrentino ha un titolo che sa di destino e profezia, un evento che viene dall’alto e può essere, insieme, prodigioso e drammatico. Le riprese di e dallo stesso autore, prenderanno il via, a Napoli, nel giro di poche settimane: «Sono emozionato all’idea di tornare a girare nella mia città, vent’anni esatti dopo «L’uomo in più», il mio primo film.
Il regista aggiunge che, alla base del progetto, c’è stata «la sintonia con Teresa Moneo, David Kosse e Scott Stuber, di Netflix, sul significato di questo film. Una sintonia immediata e folgorante. Mi hanno fatto sentire a casa, una condizione ideale, perché questo film, per me, significa esattamente questo: tornare a casa». Per Lorenzo Mieli, CEO di The Apartment «lavorare con Paolo è sempre un immenso piacere.
Il vicepresidente International Original Film di Netflix David Kosse confessa di essere sempre stato «un grande fan di Paolo Sorrentino, quindi non appena ci è stato presentato "È stata la mano di Dio", abbiamo capito che volevamo collaborare con lui e Lorenzo su questo progetto. È un onore lavorare con uno dei più grandi cineasti d'Europa e portare la sua incredibile storia al mondo».
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