Giovedì sera, quando ha visto quell’uomo alzarsi di scatto, lanciandosi sui binari della ferrovia, non c’ha pensato due volte. Non si è accorta nemmeno del treno che, nel frattempo, sopraggiungeva. Si è gettata su di lui, nel tentativo disperato di salvarlo. «Non credo di avere fatto nulla di speciale. È stato puro istinto» dice lei, imbarazzata da tanto clamore. Erano le 20 di giovedì; la cornice è quella della stazione secondaria di Mestre.
spostarlo. Ho gridato aiuto, ma la stazione era praticamente deserta e le poche persone erano tutte molto distanti da noi». Rachele si è buttata sui binari. Non ha visto che nel fratte mpo stava sopraggiungendo un treno. «È stato meglio così. Altrimenti forse mi sarei frenata. Ma sarebbe stato peggio se avessi visto morire quell’uomo sotto i miei occhi».
Il macchinista, scorgendo quelle due figure che si stagliavano sulla desolazione dei binari, è riuscito a rallentare la corsa del convoglio tirando disperatamente il freno d’emergenza. Anche lui, agendo d'istinto. Ricorda ancora la giovane: «Ho visto il treno con la coda dell'occhio solo all'ultimo momento e mi sono buttata verso il marciapiedi, cercando di schiacciarmi il più possibile sul cemento. Ho provato a scansarmi.
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