Salvatore Abbruzzese pestato a sangue e costretto a lasciare casa per un debito
Salvatore Abbruzzese comincia a spacciare per la camorra nel 2020, dopo aver perso il lavro a causa della pandemia. Riesce a guadagnare bene, anche 700-800 al giorno, lavorando per il clan della. Ma viene arrestato, prima finisce in carcere, poi va ai domiciliari. A casa, mentre aiuta la madre nelle faccende domestiche, cade e si frattura entrambi i calcagni. Finisce su una sedia a rotelle e, da questo momento, per lui le cose precipitano veramente. A casa si presentano Marino e Pandolfi.
Abbruzzese non ha quella cifra e inizia il calvario. Il primo approccio è del 10 luglio 2021: i due, dopo avere fatto le loro richieste, tra cui la restituzione in poche ore dei 2.500 euro, gli rivolgono minacce di morte: «consegna le chiavi altrimenti ti "atterriamo" ». Il giorno dopo gli aguzzini tornano alle 23.30. Si rendono conto che anche questa volta non avranno i soldi. Allora picchiano Luigi con calci, pugni e ginocchiate, fino a farlo sanguinare.
' i due indagati hanno goduto pure del reddito di cittadinanza....'. Pennivendoli.
questo è l'effetto di quando si da voce alla malavita, raccontando fatti con film e non con documentari.
Ti pareva che queste merde di giornalisti schifosi non tirassero in ballo alla fine il reddito di cittadinanza...
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