Bisognerà aspettare il 2154 per avere la parità di genere.
Sono stati fotografati i grandi cambiamenti che ci sono stati e le trasformazioni in atto, dalla policy gender alla Certificazione di Qualità di Genere, ma ci sono ancora tanti ostacoli lungo il cammino. "Nel 2022, secondo uno studio fatto per la Camera, si sono dimesse quasi 45.000 mamme lavoratrici. Vale a dire una su cinque, il 20%, perché non riuscivano, nel 64% dei casi, a conciliare realtà lavorativa e famiglia.
"Bisognerebbe avere - ha continuato - asili nido non per 4 ore, ma per l'orario lavorativo. Un congedo parentale che non sia così penalizzante, retribuito al 30%".
Cavatorta ha messo il dito nella piaga facendo notare che"a fine vita lavorativa, al termine del cumulo di tutte le varie discriminazioni, secondo dati Inps del 2021 o 2022, il gap tra uomini e donne sulla pensione è del 38%. Un numero che mette paura. E il dato grezzo è superiore al 43%. Grezzo vuol dire: prendo tutte le retribuzioni maschili e tutte quelle femminili, faccio le medie ed ecco la differenza.
Con Bianca De Teffè Erb, Director Data & Al Ethics Leader Deloitte e Tiziana Catarci, direttrice Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale 'A.Ruberti' della Sapienza di Roma, nel panel 'Women in data science', si è parlato poi di tecnologia, etica e delle opportunità che può offrire la IA per togliere le differenze di genere."Siamo arrivati al traguardo che il sistema parla il linguaggio dell'essere umano.
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