Allo studio il potenziamento dei controlli anche per gli arrivi indiretti. La decisione di chiudere i cieli era stata presa in modo unilateraleL’Italia ha deciso di riaprire temporaneamente alcuni voli con la Cina». Il sorprendente annuncio è arrivato ieri da un comunicato ufficiale del ministero degli Esteri cinese.
Ora, questo è esattamente quello che accadrà, ma non subito, perché come ha detto il ministro degli Esteri Di Maio «Il blocco dei voli da e per la Cina è una misura presa per affrontare l’emergenza immediata e finché le autorità sanitarie e la comunità scientifica ci dirà che è opportuna, la terremo in atto».
Nessuno ha voglia di compromettere le relazioni bilaterali per una vicenda di traffico aereo, oltretutto in considerazione del fatto che il nostro Paese è comunque raggiungibile dalla Cina attraverso altri aeroporti, in cui non è detto che i controlli siano altrettanto oculati. E la strada che si è scelto di seguire è infatti quella di un potenziamento dei controlli.
Oltre ai controlli, un’altra strada che verrà percorsa ai fini di un riavvicinamento con la Cina è quella del coordinamento europeo. Il ministro degli Esteri Di Maio ha detto che nei prossimi giorni dovrebbe tenersi una riunione dei responsabili della Sanità dei Paesi Ue, che «potranno coordinarsi ancora meglio, e questo è sempre un bene, perché come Europa dobbiamo ragionare sempre nella visione di soluzioni coordinate».
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Sanremo ha sempre ragione, ma da Benigni mi aspettavo di più - La StampaQuarto giorno nella città dei fiori, quarto giorno nel turbinio della musica italiana, quarto giorno a Sanremo. Se dovessi dargli un titolo non avrei dubbi: la sala stampa. Una delle più grandi e con la più incredibile concentrazione di giornalisti. Intitolata all’immenso Lucio Dalla. Tutti seduti, concentrati a scrivere pezzi e continue riscritture degli stessi. Sbadiglianti sui momenti più attesi della serata ed acclamanti dopo l’esibizione di Achille Lauro, che ha ancora stupito la grande sala per il suo look così stravagante. Unico artista di Sanremo che veste le canzoni e fornisce la notizia a chi fra patatine e bevande varie trascorre l’intera serata ai banchetti della Rai. Stupiti e divertiti della mia presenza fra coloro che un tempo sarebbero stati indulgenti e all’occorrenza velenosi con la parte politica del mio essere. Ma Sanremo è Sanremo ed io marziana della tv e dello spettacolo sanremese sono parte di quel grande show in cui tutti hanno un ruolo o una missione da portare a casa. Ed ora silenzio in sala, parla Benigni. Sfida la sala, il popolo italiano ed Amadeus parlando d’amore con il cantico dei cantici. E’ proprio il festival del politicamente corretto, ma io resto anticonformista e controcorrente e mi scappa il tweet della sincerità. Posso dirlo? Sarò anche controcorrente ma mi aspettavo molto di più da Benigni! Sanremo2020— Nunzia De Girolamo (N_DeGirolamo) February 6, 2020 Ma Sanremo ha vinto ancora, gli ascolti premiano il Festival: e i numeri, del resto, hanno sempre ragione. Un po’ come in politica, del resto. E Rai1 fa numeri record, i migliori da almeno un ventennio, con una narrazione pacata che incarna la gentilezza del direttore Coletta, in prima fila dal primo minuto, a raccogliere il meritato encomio. Per me è stato coraggioso L’avrà fatto in modo aulico e riportando e commentando con trasporto versi nobilissimi per carità, ma alka fine quello che ha fatto quest’uomo è stato beccarsi 300.000€ per salire su un palco e commentare na grandissima scopata. Niente più. Benigni una entrata trionfale, però poi scarica di contenuti. Mi è piaciuto di più quando nell’altro festival parlò dei padri costituenti dopo la guerra, che scrissero la costituzione.
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