Il premier: “Non reggeremmo un contagio di ritorno”. A casa fino al 3 maggio. Finito lo stop per gli alberghi
«Come faremmo a convincere la gente a rientrare a casa?» è l’interrogativo fantasma. Di qui la prudenza, il collante con i timori della scienza: il rischio di uno tsunami di ritorno che travolgerebbe tutto. Il paese non è fuori pericolo.Il secondo segnale di Conte invece mira a tacitare lo scontento del mondo imprenditoriale. E’ quell’invito alle imprese di sanificare le proprie strutture: una sorta di “preparatevi e abbiate fiducia” che forse aprirete prima.
Consentita attività motoria da svolgere «individualmente e in prossimità della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona». Parchi e case vacanze chiuse, sempre vietato rientrare nelle proprie abitazioni da altre zone. Dunque resta grande cautela, perché «dobbiamo contenere l’indice di contagio, non possiamo permetterci una esplosione».
Riaprire librerie in un paese che non legge, cartolerie in un paese che non va a scuola e negozi abbigliamento x bambini in un paese a crescita demografica negativa farebbe ridere se non fossimo nella merda! Come se un vegano facesse scorta di hamburger!
Ecco l’uomo mentitore!
Dunque, quindi io esco tutti i giorni a questo punto. Lunedì supermercato, martedì farmacia, mercoledì cartoleria, giovedì libreria venerdì vado dal mio amico avvocato così ci prendiamo anche il caffè, sabato faccio sport e domenica sto a casa va...
Quindi ci posso andare in libreria o il carabiniere mi dice che non é di estrema necessità? O dovete fare un nuovo modulo?
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