Il ritrovamento del corpo senza vita è avvenuto all'alba, Da una primissima osservazione del corpo del ragazzo sembrerebbe possa trattarsi di un investimento stradale. Sembra che il giovane non avesse con sé i documenti, e si ipotizza si tratti di un ragazzo di.
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Dove finisce l'acqua del nostro rubinetto? Viaggio all’interno del depuratore di Milano NosedoL’acqua di scarico delle nostre case ha una seconda vita, grazie ai depuratori. Quello di Nosedo – il più grande dei tre destinati alla città di Milano, insieme a quello di San Rocco e Peschiera Borromeo – è un luogo strategico per la metropoli lombarda che, fino alla sua entrata in funzione, era stata più volte sanzionata dall’Unione europea per non avere un sistema di depurazione. Un luogo di incontro tra città e campagna, che permette alle acque utilizzate nelle attività umane, domestiche e industriali di essere “bonificate” prima di tornare in natura al 99%. Dalla sua attivazione nel maggio del 2003, il depuratore di Nosedo – 16 ettari a sud di Milano, tra le stazioni della metropolitana gialla di Corvetto e Porto di Mare, vicino all’Abbazia di Chiaravalle - è diventato un caso di studio a livello internazionale. A gestirlo la società pubblica MM Spa, nata nel 1955 per progettare e realizzare le linee metropolitane della città di Milano e responsabile dal 2003 anche del servizio idrico (che quest'anno compie 20 anni) e dal 2014 del patrimonio immobiliare di Edilizia residenziale pubblica del Comune. A parlare sono i numeri: «Lo scarico delle nostre abitazioni finisce nella rete fognaria che convoglia tutti gli scarichi, anche delle attività commerciali del territorio, in collettori sempre più grandi, fino ad arrivare ai depuratori. Qui a Nosedo ogni giorno arrivano 350-400mila metri cubi di acque reflue dal sistema fognario di Milano, 4/5mila litri ogni secondo», spiega Marco Blazina, responsabile della depurazione, tutela ambientale e impianti acque reflue per MM. La struttura depura in media 120/130 milioni di metri cubi l’anno, con una presenza batteriologica 50 volte inferiore a quella consentita per la balneabilità dell’acqua: «La capacità di trattamento dell’impianto – pari a 1.250.000 abitanti equivalenti – favorisce un modello circolare di gestione idrica e consente a oggi di rifornire per uso irriguo 90 aziende ag
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