desaparecidosargentina, che deve il suo nome al titolo del documento firmato dal commissario capo della polizia di Buenos Aires, in cui venivano descritte le azioni da intraprendere contro alcuni alunni delle scuole secondarie, definiti". Quegli studenti scomparvero dalla città argentina di La Plata a partire dalla notte del 16 settembre 1976, furono torturati e tenuti prigionieri per anni. Molti di loro vennero uccisi, altri scomparvero per sempre.
Il nuovo governo attuò lo stato d'assedio e la legge marziale e istituì delle pattuglie militari, che avevano il compito di controllare le singole città. A capo del Pnr c'era, un militare, che regnò nella prima fase della dittatura, dal 24 marzo 1976 al 10 dicembre 1983. e alcuni di loro, nel 1975, si erano battuti per la reintroduzione del biglietto per l'utilizzo dell'autobus a poco prezzo. Nella notte tra il 16 e il 17 settembre 1976 vennero rapiti otto studenti. Di loro, solamente due riuscirono a tornare a casa, gli altri andarono ad alimentare l'elenco dei desaparecidos.
Secondo quanto ricostruito successivamente, per costringere i prigionieri a parlare, i carcerieri usavano la"", un dispositivo composto da elettrodi applicati alle labbra, alle gengive e ai genitali dei ragazzi, che una volta azionati mandavano violente scariche elettriche.
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