La provincia di Monza e Brianza ha la propria carta del potenziale archeologico. Digitale e interattiva, serve ad indicare preventivamente se, in una determinata area, c’è la possibilità che esistano depositi di interesse archeologico, risultando in particolare di utilità a quegli enti che progettano opere con scavi.
“Questo documento -ha affermato Enrico Boerci, Presidente e Ad di BrianzAcque- è un esempio di gestione responsabile e sostenibile degli investimenti - ha affermato Enrico Boerci, Presidente e AD di BrianzAcque- Anche in questo caso, un obbligo posto da una norma positiva è stato visto e interpretato come un’opportunità di sviluppo per il territorio brianzolo anziché come mero adempimento amministrativo e tecnico richiesto dal Codice degli Appalti.
Le ricerche, condotte nei 55 comuni della Brianza per un’estensione di 405,4 kmq. hanno confermato la presenza di centri ad alto potenziale archeologico, come ad esempio Monza e Vimercate e mostrato come aree che presentano la possibilità di rinvenire depositi archeologici siano presenti a macchia di leopardo in tutto il territorio provinciale. Allo stesso tempo è stato possibile indicare “zone” in cui il rischio di intercettare resti archeologici è minore.
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