Vi capita di trovare le lenzuola bagnate nel lettino di vostro figlio piccolo? Niente paura, l’enuresi notturna, cioè il fare la pipì a letto, può far parte del processo di crescita di un bambino, almeno da quando si toglie il pannolino fino ai 6 anni, età nella quale dovrebbe solitamente aver acquisito il controllo della vescica.
A secernere l’ormone antidiuretico è l’ipofisi, che ne produce in maggiori quantità durante la notte. Nell’arco della giornata la concentrazione di questo ormone nel sangue è tale da far produrre, in media, circa un litro di pipì. Durante la notte, quando la quantità di ormone antidiuretico è superiore, la produzione di urina si riduce, permettendo alla vescica del bambino di contenerne fino a 300-350 ml. Quindi non si avverte la necessità di fare pipì.
«È inoltre importante non bere troppo dal tardo pomeriggio in avanti e ridurre il consumo di cibi ricchi di calcio a cena, come il latte e i suoi derivati. Alte concentrazioni di calcio nelle urine favoriscono infatti un aumento dell’attività della vescica. In più, il bambino va educato a non trattenere la pipì durante il giorno, così da arrivare a sera con la vescica completamente vuota», aggiunge il dottor Chiarenza.
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