«L’automobile è come una seconda casa per gli iraniani, è un fattore culturale» spiega il regista Panah Panahi via zoom da un appartamento di Teheran, quando gli chiediamo perché abbia scelto di realizzare un film girato quasi completamente in auto,. «Anche se una persona non può permettersi altro, ha comunque la macchina.
Protagonista del lungometraggio è una famiglia che viaggia da Teheran verso il confine, dopo aver fatto uscire su cauzione il figlio maggiore . Oltre ai giovani che si sono ribellati e devono lasciare il Paese, questo road movie affronta il tema della scomparsa della classe media iraniana, sempre più in crisi a causa dei problemi politici ed economici?
«Sì, girando questo film sono arrivato alla conclusione che tutti vogliono andarsene, non c’è più un vero motivo per rimanere in Iran, le persone sono bloccate in un limbo. Ma non volevo mostrarlo in maniera troppo esplicita: anche per questo non si spiega la ragione per cui quel giovane è finito in carcere. Gli iraniani soffrono già e non volevo far vedere solo il dolore ma anche la loro personalità e umanità».
«Sono un pò vecchio per iniziare a fare film, perché ho sempre tentato di fare da solo e ho sempre avuto paura di fare il figlio d’arte. Ci ho messo molto tempo prima di mostrare la sceneggiatura a mio padre».
Italia Ultime Notizie, Italia Notizie
Similar News:Puoi anche leggere notizie simili a questa che abbiamo raccolto da altre fonti di notizie.
Fonte: sole24ore - 🏆 1. / 98 Leggi di più »
Fonte: fattoquotidiano - 🏆 45. / 51 Leggi di più »
Fonte: IOdonna - 🏆 9. / 75 Leggi di più »
Fonte: sole24ore - 🏆 1. / 98 Leggi di più »
Fonte: Corriere - 🏆 2. / 95 Leggi di più »
Fonte: Corriere - 🏆 2. / 95 Leggi di più »