Obiettivo conoscenza: fermare l’attimo fuggente che cattura i segreti del fare - La Stampa

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La mostra di Tiziana e Gianni Baldizzone al museo Nazionale del Risorgimento di Torino.

Le loro non sono fotografie, ma attimi fuggenti catturati grazie a studi e appostamenti decennali. Pazienza mirata a raccontare l’eccellenza e l’irripetibilità che riesce a farsi rito. Ossimori svelati, scatti più eloquenti di un trattato antropologico, immagini che raccontano una sapienza giunta da lontano, inquadrature che racchiudono magie inaccessibili a chiunque non sia un «Tesoro umano vivente».

Ciascuna immagine forma un quadro a sé e racconta di un bambino del Mali affascinato dall’indaco diventato poi inarrivabile creatore di tessuti; di un’impiegata di banca giapponese che si è trasformata in un’artista di washi di fama mondiale; di un apprendista calderaio, oggi maestro orafo per Hermés; o, ancora, di una ragazza con la passione per l’argilla che al momento è la prima donna tornitrice di porcellana alla manifattura di Sèvres dal 1741.

 

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