«Le camicie saranno pronte tra due giorni, appese e non piegate. Che nome scrivo?». «Francesca, grazie». È stato in quel momento, mentre uscivo dalla nuova lavanderia dopo aver dato per la prima volta il mio nome e non quello di mio marito,che mi sono ricordata chi fossi. Non figlia e sorella, non moglie e madre, ma donna. La vecchia commessa non me lo chiedeva più: per lei ero Bigalli. Me ne ero convinta anche io.
«A 21 anni feci domanda per l’Erasmus. La mia educazione mi tiranneggiava: a casa non mi riconoscevano né spazio, né fiducia. Sentivo che l’unico modo per crescere, per scoprirmi, per esprimermi, era recidere il filo che mi legava alla mia famiglia. Come meta scelsi la Spagna: lì, lontano da quegli sguardi severi, si sarebbe dipanato il mio apprendistato all’adultità.
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Alla Divina Provvidenza 80 contagi: nella Rsa di Novara colpita quasi la metà degli ospitiOttanta positivi al Covid alla casa di riposo Divina Provvidenza di via Galvani a Novara, una delle strutture che nell’ondata di contagi di marzo era stata risparmiata dall’attacco del Coronavirus. Ma ci sono anche altre quattro rsa che in provincia registrano casi di positività al virus: una è Meina, le altre non sono ancora state rese note. Intanto l’ospedale Maggiore apre un reparto Covid a Galliate per far fronte al numero crescente di pazienti positivi. Nessuno ha dimenticato l’incubo vissuto soltanto qualche mese fa dagli anziani ospiti nelle case di riposo e dai loro familiari: ora il virus è tornato ad aggredire le strutture protette. A Novara quella più colpita è la Divina Provvidenza dove i positivi sono un’ottantina, quasi la metà: la casa di riposo che fa capo alla Diocesi è una delle più grandi del Novarese con duecento posti letto e oltre 140 addetti. Ieri in serata lo staff del direttore era ancora al lavoro: «Siamo impegnati senza sosta da questa mattina» si limita a dire Alessandro De Agostini, con la voce stravolta. La direttrice dell’Asl Arabella Fontana sottolinea: «Da mesi ogni quindici giorni eseguiamo tamponi sul personale e sui pochi ospiti che sono stati inseriti e infatti in un paio di casi è stato negato l’accesso perché trovati positivi. Il contagio può essere avvenuto tramite operatori asintomatici a cui il test riscontrava un falso negativo». Nelle situazioni in cui sono stati evidenziati contagi, l’Asl è intervenuta con la commissione di vigilanza che indica alla direzione della casa di riposo le misure da adottare per separare gli spazi occupati da positivi e negativi al virus e quindi contenere la diffusione del Covid. Intanto sono saliti a 45 i ricoverati all’ospedale di Novara con due decessi: un uomo di Milano classe 1939 e una donna di 71 anni residente nel Verbano Cusio Ossola. Sono al completo la Terapia sub-intensiva con 7 pazienti, la divisione di Malattie infettive con 14 e il repartino aperto al primo piano del padiglione C Come prima, più di prima. Non impariamo nulla Sono giovani, sempre in giro, aperitivo...
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