Nel decreto legge sul Covid è stato inserito, su richiesta della ministra per il Sud Mara Carfagna, un emendamento che stanzia 100 milioni di euro per il risanamento delle baraccopoli di Messina; si tratta di una serie di insediamenti nati nel corso degli anni per ospitare gli sfollati del terremoto che colpì la città dello Stretto nel 1908. E nelle quali ancora oggi vivono migliaia di persone, circa 8.000 secondo stime del Comune.
«Le migliaia di abitanti delle baraccopoli di Messina - conclude la nota di Mara Carfagna - hanno lo stesso diritto di tutti gli italiani alla salute, all’acqua potabile, ad abitazioni, strade, servizi decenti: un grande Paese europeo e occidentale come siamo, ha il dovere morale prima che politico di cancellare le favelas e garantire dignità anche ai più poveri e fragili».
Dopo 113 anni... da non credere....
Perché non un po'di friulani?
Magari c'è qualcosina anche per Pompei.
il cambio di passo è evidente
In Friuli dopo 7-8 anni era tutto ricostruito. Uguale in Emilia dopo un paio d'anni. Qui ci sono i bis- nipotini che chiedono ancora soldi dopo 113 anni? Pedate nel culo.
Una calamità rende per sempre
Roba da matti
Perchè non hanno imparato dai Friulani?
Da non credere
Per le guerre Puniche non è previsto qualche stanziamento?
Dai dai dai che più si tira la corda e prima separiamo la gestione dei territori LorenaLVilla
Dopo più di cento anni…allo schifo non c’è mai fine
Voglio aggiungere che anche a Potenza, città natale di Speranza c'è ancora il quartiere delle baracche del terremoto dell' 80. Ora mi chiedo, ma un politico così blasonato, come Speranza, non poteva fare qualcosa di più tangibile nella propria città? Il carrierismo inutile!
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