Un passato di presunte collusioni con organizzazioni criminali. Poi la collaborazione con la giustizia e il programma di protezione. Fino all'interruzione e al ritorno a Napoli nel suo quartiere. Dove e' stato ucciso ieri sera, brutalmente, con alcuni colpi di pistola, alcuni al volto. Un'esecuzione.
Salvatore Coppola, 63 anni, era un ingegnere che 15 anni fa fu indagato in un'inchiesta su appalti e corruzione. Dopo, decise di pentirsi e raccontare come funzionava il sistema per aggiudicarsi lavori di edilizia e immobiliare in zone di camorra. Cosa è successo L'uomo si trovava nel quartiere San Giovanni, periferia orientale di Napoli in corso protopisani nel parcheggio di un supermercato quando è stato avvicinato e trucidato dai killer.La vittima, prima di collaborare con la giustizia, era ritenuto un colletto bianco vicino al clan Mazzarella, una delle più potenti organizzazioni criminali a Napoli.
Le sue dichiarazioni da pentito riguardavano collusioni tra esponenti della camorra, tencici e dipendenti comunali. Una rete che vedeva gli imprenditori pagare regolarmente il pizzo. Pena l'esclusione dagli appalti. La maxi operazione della Guardia di Finanza del 2009 portò a numerosi arresti, grazie alle sue deposizioni.
Ora, 12 anni dopo, la Procura guidata da Gratteri sta svolgendo indagini per accertare eventuali collegamenti della morte dell'ingegnere con il suo passato negli ambienti criminali e quello di collaboratore di giustizia. Non si esclude una vendetta. Nel quartiere dove è avvenuto l'omicidio da anni è in atto la lotta tra clan rivali per la spartizione dei traffici illeciti e lo spaccio di droga.
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