. Questo il risultato del monitoraggio del ministero della Salute-Iss sugli indicatori per la cosiddetta Fase 2 relativi alla settimana tra il 25 e il 31 maggio.
La stima dell'indice Rt per data inizio sintomi nel periodo tra il 12 al 25 maggio, calcolato al 3 giugno, in particolare, “. Per quanto riguarda la stima dell'Rt, si sottolinea che quando il numero di casi è molto piccolo possono verificarsi temporanee oscillazioni con Rt>1 a causa di piccoli focolai locali, senza che questo rappresenti necessariamente un elemento preoccupante”.
Lo studio sottolinea inoltre che, per i tempi tra esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l'infezione 2-3 settimane prima, ovvero durante la prima fase di riapertura, tra il 4 e il 18 maggio 2020.Trend positivo non significa però che l’incubo pandemia sia del tutto alle nostre spalle.
invece si,basta distanze,mascherine e ogni altra stupida restrizione
Si c'è un copione da rispettare, del resto questa pandemia è stata scritta a tavolino dai governi e da OMS. Quando la gente lo capirà sarà già troppo tardi. GovernodellaVergogna coronavirus covid19
L'importante è che Zangrillo TACCIA!
L'epidemia di cosa? Ma siete pazzi o pagati? Entrambi credo. Il COVID oggi è meno pericoloso dell'influenza e ordini di grandezza meno diffuso dell'influenza? Non ci credete? Fate i tamponi per l'influenza e vedrete! E c'è gente che ancora vi viene dietro.
Eh no.... Serve ancora un po' per sfasciare il governo e far fare le vacanze ai nostri politicanti e pseudo-virologi. A Settembre-Ottobre ricominciamo. Soprattutto dopo i vaccini anti influenzali obbligatori a bambini e over 60. Peccato la gente sia lobotomizzata
Abbiamo riassunto questa notizia in modo che tu possa leggerla velocemente. Se sei interessato alla notizia puoi leggere il testo completo qui. Leggi di più:
Italia Ultime Notizie, Italia Notizie
Similar News:Puoi anche leggere notizie simili a questa che abbiamo raccolto da altre fonti di notizie.
Monitoraggio Covid: ancora focolai, ma nessuna Regione ha Rt sopra 1 - Tgcom24'In quasi tutta la Penisola sono documentati focolai di trasmissione attivi ma non vengono riportate situazioni critiche'. Lo evidenzia il monitoraggio del ministero della Salute-Iss sugli indicatori per la cosiddetta Fase 2 rela... Dati oscillanti più che normali in fase di convivenza con il virus. L’importante è che seguitino a calare i ricoveri, specialmente le terapie intensive, e ad aumentare i guariti. Il virus ora gestibile! Meglio responsabilizzare la gente che spaventarla.
Fonte: MediasetTgcom24 - 🏆 3. / 94 Leggi di più »
Monitoraggio Covid, epidemia non è finita ma dati positivi da Regioni - Salute & Benesseresperiamo siano veri, non ci sono controlli
Fonte: Agenzia_Ansa - 🏆 4. / 92 Leggi di più »
Covid, monitoraggio Iss: “Trend positivo ma in Italia ci sono ancora focolai attivi”«L’epidemia non è conclusa» emerge dal monitoraggio del Ministero della Salute-Iss sugli indicatori della cosiddetta Fase 2. Dati oscillanti più che normali in fase di convivenza con il virus. L’importante è che seguitino a calare i ricoveri, specialmente le terapie intensive, e ad aumentare i guariti. Il virus ora gestibile! Meglio responsabilizzare la gente che spaventarla.
Fonte: LaStampa - 🏆 16. / 68 Leggi di più »
Monitoraggio Covid: «Nessuna regione ha un Rt sopra 1. Focolai in Italia, epidemia non conclusa»Questo il risultato del monitoraggio del ministero della Salute-Iss sugli indicatori per la cosiddetta Fase 2 relativi alla settimana tra il 25 e il 31 maggio. Per chi non sa ancora tutta la storia del virus
Fonte: Corriere - 🏆 2. / 95 Leggi di più »
Mario Tozzi: contro il Covid vince il più adatto, non il più forteIl geologo a Rainews.it: il salto di specie - lo spillover - è avvenuto a causa di fenomeni come la deforestazione selvaggia, mentre il Covid 19 è stato veicolato in zone antropiche già inquinate E la risposta nelle zone antropiche già inquinate avrebbe dovuto essere perfetta, visto le eccellenze della narrazione , ed invece ha mostrato l’inconsistenza della sanità lombarda praticamente appaltata ai privati e quanto gli interessi privati prevalgano su quelli pubblici 🤮 Quindi muoiono gli anziani perché sono meno adatti oppure perché hanno il sistema immunitario più fragile? Mario Tozzi legge i numeri e si sofferma sui morti, ma i ricoveri in Italia 2 gg fa 160,092 Ieri 160,938 oggi 161,895 Quindi aumentano i ricoveri, la malattia c'è ancora fonte
Fonte: RaiNews - 🏆 46. / 50 Leggi di più »
“Riapriamo ambulatori e sale operatorie ma il Covid è stato uno tsunami mai visto”ASTI Adesso che il peggio (forse) è alle spalle, si può anche provare a tirare il fiato «ma senza abbassare la guardia». Giovanni Messori Ioli, 50 anni, commissario dell’Asl di Asti dal febbraio 2019, esperienze dirigenziali al Mauriziano, all’Asl di Alba e di Chieri, è alla sua prima vera esperienza al timone di un’azienda sanitaria. Neanche il tempo di finire il rodaggio, che è stato travolto da un «gigantesco tsunami» come più volte lo definisce. Messori Ioli, come va? «Adesso un po’ meglio. Abbiamo appena riaperto il blocco operatorio centrale, un altro tassello verso la normalità, ma è una strada ancora lunga». Riavvolgiamo il nastro, ripartiamo da quel 22 febbraio, primo caso Covid in Piemonte... «Era impossibile essere preparati ad uno tsunami del genere. Eppure il nostro sistema è tarato per dare risposte ai cittadini, siamo tra i migliori al mondo nonostante tutto, e assistiamo tutti. Guardiamo cosa è successo altrove, gli Stati Uniti ad esempio. Ce l’abbiamo fatta perché il sistema è flessibile, grazie ai grandi professionisti che compongono questo sistema». Ha funzionato la squadra? «Qui hanno lavorato tutti, abbiamo trovato soluzioni a problemi che non si erano mai presentati grazie anche alla collaborazione dei tecnici, degli informatici. Avevamo alle Malattie infettive 20 posti letto, siamo arrivati ad avere 210 letti Covid e questo vuol dire reinventarsi l’organizzazione non in una situazione di calma, ma mentre la marea dell’emergenza continua a crescere». Quale è stato il momento più difficile? «Tra fine marzo e inizio aprile, avevamo il Pronto soccorso pieno, cominciava a mancare il personale per far fronte alla situazione, stava arrivando la marea dalle Rsa, mascherine e tute non sono mai mancate, ma abbiamo fatto i salti mortali per trovarle e ringrazio le istituzioni astigiane che ci hanno dato una mano. Si lavorava giorno e notte, non si vedeva mai la fine. Non dimentichiamoci che in Piemonte il primo grosso caso è stato qui, con il cosiddetto
Fonte: LaStampa - 🏆 16. / 68 Leggi di più »