bailamme
è lo sport femminile, in questo caso il calcio. Una guerra di potere tra Fifa e televisioni italiane che, a 50 giorni dal fischio di inizio dei mondiali di calcio femminili, tra Australia e Nuova Zelanda, dal prossimo 20 luglio, non sono in grado di fare una offerta degna di tale nome e in nome dello sport femminile. Competizione, oltretutto, meritata in quanto le donne si sono qualificate, mentre la nazionale maschile è rimasta a guardare da casa il mondiale in Qatar.
“Siamo convinti che la copertura mediatica della Coppa del Mondo femminile sia decisiva per migliorare la visibilità globale dello sport femminile nei nostri Paesi europei. L'esposizione mediatica agli sport femminili ha un impatto molto significativo sullo sviluppo della pratica sportiva da parte di donne e ragazze”.Il presidente Gianni Infantino, intervistato nel programma"La politica del pallone", Rai Gr Parlamento, aveva definito quelle offerte:Al limite del vergognoso, circa 200 volte in meno rispetto a quello maschile considerando che l'Italia femminile al Mondiale c'è, al contrario del calcio maschile.
, nella celebre partita del 20 settembre 1973, in cui riuscì a battere l'ex campione maschile Bobby Riggs. Match raccontato nel film “
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