Rallenta drasticamente, a Milano e in Lombardia. il ritmo delle quarti dosi. L’assalto al vaccino di richiamo è durato non più di sei giorni. A cavallo tra il 12 e il 13 luglio - quando sono state aperte le prenotazioni anche ai cittadini dai 60 ai 79 anni - si è toccato il picco di 46mila clic sul sito di Poste. L’altro ieri, invece, si è arrivati soltanto a 14.649 adesioni.
La profilassi di “rinforzo” non decolla, tant’è che solo 79.445 lombardi sono stati super immunizzati dal 12 luglio ad oggi: è un’esigua parte della platea chiamata al secondo richiamo che, secondo le stime della Regione, è formatta da 1,8 milioni di persone, fra 60enni e 70enni. Ai quali vano aggiunti gli over 80 e i fragilissimi dai 12 anni. Le inoculazioni giornaliere frenano: mercoledì ne sono state effettuate 15.772; di cui 13.643 quarte dosi.
A giocare un ruolo chiave alla scarsa propensione a rivaccinarsi è la minor paura, nella convinzione che Omicron 5 sia molto contagiosa, ma non provoca sintomi gravi. «Un errore, perché per i fragili non è una passeggiata contrarre la malattia», precisa il virologo dell’università degli Studi, Fabrizio Pregliasco. Infine, «è passato il concetto sbagliato che questo vaccino sia vecchio e che occorra aspettare quello nuovo», aggiunge l’esperto.
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