Per come è stato montato, sopra un cancello facilmente scavalcabile perché molto basso,
in concreto il filo spinato non sembra proteggere granché dalle intrusioni. La funzione simbolica è però innegabile . «Da qui si vede gente uscire, dopo essere entrata, verso le 9-9.30 del mattino. Già perfettamente operativi per cercare altri bivacchi: vanno a rotazione». Dopo che il portone dell'ex Telecom di fronte, che doveva diventare resort ma è rimasto abbandonato, è stato murato si fa molta più fatica a entrarci.
«Vanno dentro a fare i loro bisogni, portano cartoni, lasciano immondizia. Speriamo di riuscire a chiudere tutto», commenta un altro residenteDal momento che a circondare il cancello con il filo di ferro c'è una ringhiera, facilmente accessibile, e altri cancelli bassi attorno, viene da chiedersi come mai sia l'unico a essere stato barricato. E la ragione c'è. «Nessun altro cortile ha spazi chiusi, nascosti o comunque protettidotato di un anfratto dove ripararsi e avere un po' di privacy». Non è comunque la prima volta del filo spinato: cinque anni fa è stato messo tutto attorno a una grondaia vicino a un terrazzino in via Piave. «L'avevo messo perché sarebbe stato facile arrampicarsi e arrivare al poggiolo.
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