Luoghi da scoprire: gli antichi pini cembri del bosco dell’Alevè

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In Val Varaita, sul versante meridionale del Monviso, si estende la più grande foresta di pini cembri d’Italia e una delle più grandi d’Europa

Gli statuti seicenteschi di Casteldelfino, antica capitale del Ciastelado o Castellata, stabilivano che in quel bosco fosse vietato. E forse è per questo che quella dell’Alevé, una delle foreste più sorprendenti delle Alpi sud occidentali, ha potuto mantenersi integra fino ad oggi, preservando una significativa biodiversità.

Il pino cembro è una conifera caratterizzata dagli aghi rigidi, di colore verde scuro, raggruppati a fascetti di cinque, un albero dalla crescita lenta, molto resistente, che sopporta freddo, vento e siccità, sviluppandosi rigoglioso tra i massi delle pietraie o sui crinali di roccia, spingendosi fino ai 2950 metri.

Se il pino cembro è capace di salire verso l’alto, sfidando la forza di gravità, questo è dovuto all’operato di un uccello, la Nocciolaia , un piccolo corvide dal robusto becco, che con il pino ha sviluppato un legame davvero particolare: infatti, raccoglie i pinoli in grande quantità, nascondendoli in depositi sotterranei o in anfratti, anche a chilometri di distanza, e i semi che non vengono consumati durante l’inverno finiscono poi per germogliare, favorendo così la...

 

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