il referendum cosiddetto sulla cannabis legale, si è sviluppato un confronto acceso tra il presidente della Corte, Giuliano Amato, e il comitato promotore del referendum a proposito della possibilità che il quesito potesse contenere errori di formulazione.
Ma nel comma si fa riferimento alle “tabelle 1 e 3” dell’articolo 14, in cui sono comprese piante di oppio e coca, da cui – con una serie di lavorazioni – si ricavano eroina e cocaina. In quelle tabelle non c’è però la cannabis, che è invece presente nella tabella 4. Secondo la Corte il comitato referendario avrebbe quindi fatto l’errore di far riferimento a una tabella che include piante da cui si ricavano droghe pesanti, di fatto legittimandone la coltivazione.
La disputa è complicata e inevitabilmente riguarda interpretazioni giuridiche e commi. In particolare, al centro della questione c’è il comma 4 dell’articolo 74 del testo unico sugli stupefacenti, in cui si fa riferimento alle pene riguardanti le droghe una “tabella 2”, che comprende la cannabis, e si dice che vale quanto disposto dal comma 1.
Amato va' destituito dal suo incarico. Come lo si può ritenere obiettivo quando si trova ad essere stipendiato da uno Stato estero (Vaticano) i cui interessi sono coinvolti direttamente dalle sue decisioni?
Nel dubbio, Mafia S.p.A. ci tiene a congratularsi e ad esprimere la sua soddisfazione circa l'esito della discussione in materia.
Credo ci sia un errore, la cannabis fa parte della tabella 2 non della tabella 4 come riportato nell'articolo.
L'unica parola da eliminare era coltiva. Le droghe pesanti, tra quelle che possono essere coltivate, hanno bisogno di processi chimici per estrarre la sostanza psicotropa. Fanno pena, hanno solo affossato la volontà popolare, le mafie ti vi ringraziano, maledetti
Esattamente il contrario, se un giorno si arriverà ad legalizarla, molte persone ne potranno fare uso sia terapeutico che dose minima personale.. I produttori ringrazieranno..i farmaci uccidono, questa no.. 👌❤️
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