La vita sregolata da ballerina di fila ti regala solo una stanza ammuffita - La Stampa

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Una ragazza arriva in Inghilterra e sulla sua vita cala una cortina, nascondendo tutto ciò che conosceva per sempre. Le recensioni 📖 di Tuttolibri .

na ragazza arriva in Inghilterra e sulla sua vita cala una cortina, nascondendo tutto ciò che conosceva per sempre. Una ragazza arriva in Inghilterra in quel periodo tra le due guerre, non ha accesso a Tinder o a un’app che le faciliti un incontro con qualcuno, ma recita a teatro, e di qualcuno ne incontra anche per strada.

Anna Morgan, così si chiama questa ragazza, si affida ai suoi amanti per sperimentare tutte le sfumature del sentimento che le è più familiare – la tristezza che la lascia paralizzata e ghiacciata –, e affronta un viaggio dentro di sé che gli stessi lacerti di bellezza e di malarica illuminazione che troviamo nei personaggi di Joseph Conrad. .

Ma quella di Anna Morgan è una modernità che si rinnova costantemente, al di là dei classici: il suo astio, il suo disagio, le sue membra improvvisamente molli che cedono tutto all’amore pur provandone disgusto nelle «maledette notti fredde», la propensione a trasformare in desiderio ciò che invece la rifiuta – un amante, una città – sono espressi nella stessa lingua del glaciale tormento che troviamo oggi negli articoli sugli appuntamenti sporadici rimediati...

Nel 1934, se una ragazza riceveva denaro in cambio di intimità fisica si chiamava ancora «puttana», forse oggi Rhys avrebbe usato l’espressione, ma la questione non cambia: certi soggetti restano radicalmente opachi rispetto al mondo che li definisce e li dimentica.

A differenza delle altri grandi moderniste come Virginia Woolf, Rhys non ha mai vissuto la scrittura come una pratica costante o un luogo di battaglia. In questo ricorda quanto ha dichiarato Vivian Gornick in un’intervista recente, quando ha detto che vive di impulsi e lampi febbrili, e per il resto del tempo fa la gattara. O Lucia Berlin: ad accomunarle è la brutalità euforica della scrittrice lavoratrice, capace di trasformare la materia del quotidiano con vera lascivia letteraria.

 

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