Nel 2020 attacchi cresciuti del 20%. La relazione dei Servizi segreti: in 8 casi su 10 nel mirino gli enti pubbliciROMA. È la pandemia, la protagonista assoluta della Relazione 2021 dei Servizi segreti. E non potrebbe essere altrimenti. Si parte da un’annotazione che sembra banale. «L’emergenza pandemica ha limitato le potenzialità mobilitative dell'estremismo politico».
In tempi di Covid, inoltre, è diventata centrale la dimensione telematica. E qui si registra un’impennata di attacchi. A cominciare dalle incursioni informatiche nel sistema farmaceutico-sanitario. Scrivono i servizi segreti: «È emerso come attori statuali abbiano tentato di sfruttare le debolezze connesse all’ondata pandemica per porre in atto attacchi sofisticati, miranti a esfiltrare informazioni sensibili su terapie e stato della ricerca».
Le intrusioni informatiche, insomma, erano mirate soprattutto contro enti e operatori della sanità. «Sono state effettuate compromissioni informatiche attraverso l’acquisizione di credenziali amministrative ovvero l’inoculazione di malware».
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