19.55 Linda Laura Sabbadini: «C’è bisogno di una rivitalizzazione permanente delle nostre democrazie».
C’è bisogno di una reazione forte, c’è bisogno di una rivitalizzazione permanente delle nostre democrazie. Che cosa faremmo noi? Se non fosse Kiev, ma Milano. Se non fosse Mariupol ma Bergamo? Ho avuto dei dubbi che noi saremmo altrettanto coraggiosi. Questo senso della lotta l’abbiamo perso, perchè la pace ci ha viziati.
Spero che non si affermi un sentimento contro i russi. Dobbiamo esprimere amicizia nei confronti dei russi e di quelli che stanno rischiando la propria vita per opporsi a Putin.Tutti i tiranni, da Nabucodonosor in poi, devono vivere in una loro dimensione parallela. Il tiranno deve costruirsi un mondo che incarni la sua sicurezza. Perché se non fa questo è perduto. Ma è perduto anche se lo fa. Perché il rischio è di perdere di vista la realtà effettiva.
Bisogna cercare in tutti i modi di fermare questa cosa che lascerà macerie, miseria, povertà, lutti eterni e ferite inguaribili. È alle vittime che dobbiamo guardare perché rischiano ancora una volta di essere rimosse, concentrati come siamo nella logica di potenza, sulle strategie militari, sulle considerazioni di natura geopolitica.
Dobbiamo lavorare sull’empatia anche coi libri. Ricordiamoci la descrizione dell’assedio di Tolstoj in Guerra e Pace, ma anche Suite francese di Irène Nemirovsky. Elaboriamo le emozioni attraverso la letteratura.19.05 Natalia Aspesi: «Non è più il momento delle opinioni. Chi può deve prendere delle decisioni drastiche».
Questa è una serata in solidarietà del popolo e del governo ucraino. Un paese invaso da un regime dispotico, un paese libero e democratico e a cui va tutta la nostra solidarietà senza alcuna ambiguità. Senza confondere aggrediti e aggressori, senza confondere vittime e carnefici, senza invocare rese umanitarie, cose che abbiamo sentito in queste settimane.
All’ambasciata russa di Roma che su Twitter ha annunciato di aver aperto un numero verde per denunciare le discriminazioni nel nostro Paese nei confronti dei cittadini russi, dico questo: il numero verde apritela a Mosca, apritela a San Pietroburgo perché lì i cittadini russi vengono discriminati, vengono pestati, silenziati e arrestati. Non a Roma, non a Kiev e non qui stasera al Teatro Parenti di Milano.
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